domenica 19 maggio 2013

La migliore offerta e l'automa

Dopo aver rivisto con estremo piacere il meraviglioso film di Tornatore La migliore offerta, ritengo necessario citarlo nel mio blog, sia per i riferimenti alla cultura tecnologica nell'ambito dell'antiquariato, sia per la straordinaria trama, ricca di scoperte e colpi di scena.


Si parla di un affermato battitore d'asta, Virgil Oldman (uno straordinario Geoffrey Rush), che entra in contatto con una giovane donna, Claire, affetta di agorafobia, dovendo eseguire una valutazione delle antichità presenti nella villa in cui ella è rinchiusa.
Sin dall'inizio si percepisce l'atmosfera di mistero, dovuta in primo luogo al carattere del protagonista, tanto abile nel proprio mestiere quanto schivo nei confronti del gentil sesso; ma soprattutto l'atmosfera tesa è legata all'ombra che avvolge la persona di Claire Ibetson, che nessuno sembra mai aver visto, al massimo se ne è sentita la voce per telefono.
Entrando in contatto con sospetto, curiosità, diffidenza e timore, si verificano grandi sconvolgimenti nella vita di entrambi, segnati da profonde riflessioni sul rapporto con il mondo e il significato dell'arte.
Ma non tutto è come appare: stando alle parole di Oldman, in ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico.


Un leitmotiv decisamente appropriato per uno dei migliori film del 2013 (fa brodo anche la colonna sonora originale di Ennio Morricone!), candidato a 13 David di Donatello. Ecco il trailer:


Per quanto riguarda più strettamente la tecnologia, uno degli espedienti narrativi per raccontare l'avvicinamento di Virgil e Claire è il ritrovamento di pezzi, pulizia e ricostruzione di un autentico automa di Vaucanson.


Mettendo insieme un'enorme numero di ingranaggi, trovati coperti di ruggine nelle cantine di villa Ibetson, il battitore d'asta e l'amico ripara-tutto Robert rimettono in funzione un marchingegno dalle sembianze umane, costruito nel '700 dal francese Jacques de Vaucanson, in grado di muoversi e di parlare.
Secondo la leggenda, spiega Virgil, nessuno scoprì mai il trucco nascosto dietro all'automa: si pensava ad un nano posizionato in un anfratto, ma non si capisce come la voce riuscisse a dire sempre la verità.

Al di là della narrazione, Vaucanson costruì davvero delle macchine stupefacenti, tenendo conto delle nozioni di meccanica note nel XVIII secolo.
Forse la più celebre di queste creazioni è l'anatra meccanica: cliccando sul link, un video mostra come funzionava.


Anche se da qualche mese non è più in proiezione nei cinema, vi consiglio caldamente di dedicare un paio d'ore a La migliore offerta, un thriller che sazierà i vostri appetiti conoscitivi e vi farà pensare a quanto c'è di autentico nei progetti e ricerche a cui diamo fiducia e affidiamo le nostre speranze - esattemente come nel Pendolo.



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