venerdì 19 aprile 2013

Gli Egizi conoscevano l'elettricità?

Durante la lettura di testi occultisti e misterici che parlano di tradizioni antichissime e segrete, il misterioso e forse immortale conte Agliè stuzzica i protagonisti proponendo, per grandi quesiti, risposte vaghe ma sconvolgenti, per chiunque abbia studiato un po' di storia, almeno alle elementari.

Gli egizi conoscevano il segreto dell'elettricità!

Aggiungendo, per di più, che sarebbe meno puerile l'ipotesi della radioattività.

Le Lampade di Dendera, bassorilievo scoperto nel 1857

"Come hanno fatto gli egizi a sollevare i massi delle piramidi? Si sollevano i macigni con scosse elettriche, si fanno volare con la fissione nucleare? Gli egizi avevano trovato il modo di eliminare la forza di gravità, e possedevano il segreto della levitazione. Un'altra forma di energia.. Si sa che i sacerdoti caldei azionavano macchie sacre mediante puri suoni, e che i preti di Karnak e di Tebe potevano far spalancare le porte di un tempio con il suono della loro voce - e a che altro si riferisce, riflettano, la leggenda di Apriti Sesamo?"
da U.Eco, Il Pendolo di Foucault, Milano 1988, XXVII ed.Tascabili Bompiani, pagg. 307-308 (cap. 48)

Queste congetture, che Eco raccoglie, con la voce di Agliè, si inseriscono nel filone dell'Archeologia misteriosa, una sorta di archeologia pseudoscientifica che rifiuta, appunto, il metodo scientifico.

L'origine di questo movimento può essere ricondotta allo scrittore americano Charles Fort. Raccogliendo per tutta la vita articoli di giornale su fatti strani, oggetti impossibili e scoperte inverosimili, Fort raggiunse la convinzione che l'intera storia della Terra sia stata diretta da un potere misterioso.
Trovare una chiave, unica, alla quale far risalire la spiegazione di ogni mistero archeologico (o presunto tale) è lo scopo di questa disciplina.
Gli immensi schedari accumulati da Fort furono, alla sua morte (1932), acquisiti dalla Fortan Society, che tuttora ne prosegue la divulgazione.

Un esempio di interpretazione pseudoscientifica è quella adottata nel 1894 da Joseph Norman Lockyer nel descrivere i bassorilievi del Tempio di Dendera (vedi immagine): questo archeologo lesse l'immagine di serpente e fiore di loto come lampada elettrica dal funzionamento paragonabile ai tubi di Crookes, ritenendo così di documentare le conoscenze degli antichi egizi sull'elettricità.

I Moai dell'Isola di Pasqua, celebre esempio di OOpart

I siti archeologici sono ricchi di oggetti dalle caratteristiche apparentemente inspiegabili, che ne rendono impossibile la datazione. Così vengono classificati gli Oopart, o Out Of Place ARTifacts, di cui voglio citare come famosi esempi i "guardiani" dell'Isola di Pasqua e la Macchina di Anticitera.

Nonostante le interpretazioni pseudoscientifiche cerchino così di smentire la storia della tecnologia, forse, al contrario, questi oggetti ci invitano ad approfondire maggiormente gli studi, sussurrandoci che non tutto il Sapere è nelle nostre mani.

"E allora?" chiese Belbo.
"Qui la voglio, amico mio. Elettricità, radioattività, energia atomica, il vero iniziato sa che sono metafore, coperture superficiali, menzogne convenzionali, al massimo pietosi succedanei di qualche forza più ancestrale, e dimenticata, che l'iniziato cerca e un giorno conoscerà. Dovremmo parlare, forse," ed esitò un istante, "delle correnti telluriche".
da Op. cit., pag. 308 (cap. 48)

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